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Prova del Pentax SMC DA 18-135mm f/3.5-5.6 ED AL [IF] DC WR
Lo zoom in questione si è guadagnato pareri discordanti. Tra quelli negativi ci sono sicuramente la prova di photozone e quella del texano. I vari forum invece sono pieni di opinioni positive di utenti soddisfatti.
Anticipo subito che, a mio parere, le opinioni negative sono ingiustificate e non rispecchiano quanto verificato personalmente. Certo l'ottica non è perfetta, e deve scendere a compromessi qualitativi su diversi parametri ottici. Non dimentichiamoci però che stiamo parlando di uno zoom 7.5x, oltretutto anche piuttosto compatto e leggero. Non è ragionevole quindi attendersi prestazioni paragonabili a quelle offerte da obiettivi fissi o da zoom professionali.
Evito commenti sulla luminosità massima, certo non esaltante ma allineata a quella di prodotti analoghi. A chiunque piacerebbe un 8-1000mm f/1.4, magari compatto e leggero, ma se non esiste niente di simile sul mercato un motivo ci sarà.
Nitidezza
Per quanto riguarda la risoluzione vera e propria, visto il tipo di obiettivo, non ho particolari riserve. Non si pone certo su livelli di eccellenza ma, a mio avviso, le immagini sono incise e definite a sufficienza per qualsiasi uso disimpegnato, eccetto forse la riproduzione di pagine di giornale appese al muro (!).
Esempio di nitidezza - 18mm f/5.6 - Dettaglio al 100% - Nessuna modifica in postproduzione
Ritengo che alcuni parametri strumentali siano oggi decisamente sopravvalutati a discapito di altri, tipicamente non misurabili, ma altrettanto importanti. La nitidezza in particolare sembra essere diventata l'unico metro di paragone. Oggi con il computer si tende a giudicare un obiettivo ingrandendone i particolari al 100%, ma siamo sicuri cha abbia davvero senso questa operazione? Come ne uscirebbero ottiche blasonate di qualche anno fa quando, sulla pellicola, questa operazione non si poteva nemmeno fare?
Dettaglio al 100% - 100mm f/8 - Soggetto a distanza ridotta - CA rimosse con GIMP
Non a caso le ottiche macro sono quelle che nei test strumentali guadagnano sempre i massimi punteggi, proprio perchè sono progettate per rendere al meglio in condizioni analoghe a quelle dei test. La curvatura di campo, ad esempio, comporta nei test un giudizio estremente negativo, salvo poi accorgersi che, a meno che non ci si occupi di riproduzione, nel mondo reale conta pochissimo visto che è estremamente raro trovarsi a fotografare soggetti piani, paralleli al sensore.
Dettaglio al 100% - 135mm f/6.7 - Soggetto distanza elevata - CA rimosse con GIMP
la targa è pixelata per ragioni di privacy ma nell'originale è perfettamente leggibile
A mio avviso è perfettamente lecito che un'ottica manifesti un certo calo di nitidezza ai bordi, in particolare a tutta apertura. Nell'uso reale infatti la massima apertura si utilizza per i ritratti, dove un po' di morbidezza non può che giovare, oppure in luce scarsa, dove il pericolo di mosso e la ridotta profondità di campo introducono ben altri problemi. In ogni caso l'omogeneità di resa si recupera alla chiusura del diaframma e il comportamento è sempre migliore alle focali intermedie. Tutto sta a conoscere ed utilizzare al meglio i propri stumenti.
I difetti ottici
La distorsione alle focali grandangolari può essere alle volte piuttosto visibile. Come su qualsiasi altra ottica la chiusura del diaframma non ha alcuna influenza su questo difetto. Naturalmente è un difetto visibile solo in presenza di elementi geometrici. Le linee orizzontali inoltre sembrano esserne affette in maniera più vistosa rispetto a quelle verticali.
Esempio di distorsione a 18mm
Come accade quasi sempre la distorsione si riduce immeditamente all'aumento della focale, quindi in ripresa sarà sufficiente evitare i 18mm nei casi più critici. Inutile dire che può essere facilmente corretta. La correzione può essere operata direttamente in macchina. Con GIMP ho ottenuto ottimi risultati impostando per la focale di 18mm:
Filter -> Distort -> Lens distortion -> Main:7, Zoom:6
Anche la vignettatura alle massime aperture può risultare fastidiosa. In questo caso però la chiusura del diaframma porta ad un notevole miglioramento. Il difetto è naturalmente più vistoso in presenza di superfici uniformi. Inutile dire che, nei casi peggiori può essere facilmente corretta. La correzione può essere operata direttamente in macchina oppure, con GIMP:
Filter -> Distort -> Lens distortion -> Brightness:-55
L'aberrazione cromatica, alle aperture maggiori, è spesso piuttosto visibile. Questo è sicuramente il punto debole dell'ottica e molti altri zoom si comportano meglio da questo punto di vista.
Esempio di aberrazione cromatica - Dettaglio al bordo ingrandito al 100% - 100mm f/6.7
L'aberrazione cromatica può comunque venire facilmente corretta dalla macchina stessa, durante la generazione del jpg, oppure al computer. Ad esempio con GIMP, tramite:
Colors -> Chromatic aberration -> Lateral red:4.5
Aberrazione cromatica corretta con GIMP - Dettaglio al bordo ingrandito al 100% - 100mm f/6.7
L'unico difetto non facilmente correggibile è il purple fringing, ovvero la presenza di aloni viola in corrispondenza di forti contrasti. E' un difetto nuovo nel mondo della fotografia che non esisteva nella fotografia argentica e tutte le ottiche, gli zoom in particolare, ne sono affette in qualche misura. Dipende comunque molto dalle condizioni di ripresa e, in una certa misura, più dal sensore che dall'ottica in sè
Costruzione e autofocus
Considerata la fascia di prezzo la costruzione è eccellente. L'obiettivo è leggero e compatto ma robusto, le ghiere offrono la giusta resistenza e l'insieme si presenta ben bilanciato con il corpo macchina. Le dimensioni e il peso sono solo di poco superiori a quelle del classico zoom 18-55 di primo equipaggiamento.
L'obiettivo vanta inoltre l'etichetta WR, che in casa Pentax significa resistenza semplificata alle intemperie. Non vi ingannate quando Pentax parla di resistenza semplificata: la resistenza "semplificata" di questa lente la rende in grado di passare indenne anche ad una doccia. Guardate come viene trattata una K5 con il 18-55 WR:
Ogni normale obiettivo è in grado di sopportare a qualche spruzzo d'acqua, questo invece potrà essere utilizzato senza troppi pensieri nelle peggiori condizioni, con le mani bagnate, in spiaggia, anche in caso di forte vento. La sua escursione focale poi è la ciliegina sulla torta, visto che consente di coprire tutte le necessità senza ricorrere a cambi di ottica, critici in condizioni meteo avverse.
Il posizionamento delle ghiere è insolito, con quella della messa a fuoco piccola e vicina all'innesto. Dopo un primo monento di adattamento trovo la soluzione molto comoda perchè permette di impugnare bene l'obiettivo senza toccare accidentalmente la ghiera della messa a fuoco.
L'ottica incorpora un motore autofocus di nuovo tipo denominato DC. Il funzionamento è silenzioso, pronto e preciso. Personalmente mi sembra un bel passo avanti rispetto alle precedenti generazioni e mi auguro cha la tecnologia DC sia adottata in modo sempre più ampio sui futuri prodotti. Non sono riuscito a trovare sui vari forum nessuna lamentela relativa a rotture.
La ghiera di messa a fuoco non ruota con l'autofocus ma può essere azionata in qualsiasi momento per passare alla messa a fuoco manuale. Peccato che il barilotto non riporti la scala delle distanze.
L'esemplare in mio possesso non manifesta alcuno zoom creep, ovvero la posizione dello zoom resta stabile anche facendo penzolare la macchina al collo.
Resa fotografica
La resa dei colori è all'altezza delle migliori ottiche di casa Pentax. Questa caratteristica, pur essendo difficilmente misurabile e quindi non valutata nei vari test, non è certo un dettaglio trascurabile Non è infatti vero che "tanto poi al computer coi colori si fa quello che si vuole". La capacità di cogliere le giuste sfumature, rendendo giustizia sia alle tinte più brillanti che ai passaggi tonali più tenui è una caratteristica rilevante, che fa spesso la differenza tra una foto inutile ed una interessante, e permette al sensore di cogliere la reale atmosfera di un'immagine.
Un esempio di resa dei colori - CA rimosse in camera
La minima distanza di messa a fuoco è di soli 0.4m anche alla massima focale. Questa caratteristica permette di ottenere comodamente delle riprese quasi macro.
Conclusioni
Ottima resa dei colori, costruzione robusta e resistente alle intemperie, autofocus brillante e ampia escursione focale fanno da contraltare ad alcuni difetti ottici evidenti ed ad una nitidezza non certo da record sopratutto alla lunghe focali.
Complessivamente comunque le immagini ottenute sono pienamente utilizzabili e piacevoli, con colori realistici ed uno sfuocato morbido.
135mm f/6.7
Soprattutto a causa della scarsa luminosità non mi sentirei di dire che può sostituire un intero corredo, ma accoppiato ad un paio di buoni fissi può essere una soluzione definitiva per molti.
Il prezzo da listino, intorno ai 600€, è sicuramente un po' elevato ma lo "street price" è decisamente più abbordabile, intorno ai 400€. A questa cifra mi sembra tutto sommato un buon affare. E' invece estremamente conveniente quando viene offerto in kit con il corpo macchina.
Chi vuole viaggiare leggero, in ogni condizione climatica e senza la seccatura del cambio ottiche è servito.
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